La prima cosa che salta agli occhi in questa tela di Laura Mosca è il colore, in contrasto apparente col titolo: ogni lasciata è persa.
L’autrice costringe una mano a versare sull’altra le infinite possibilità dell’uomo, lasciando cadere delle preziose sfere, in parte inquinate dalla tinta in parte vergini, che scivolando verso un irrecuperabile abisso si dipanano sulla tela come le “lasciate” della vita… Ciò che si perde, ci dice l’autrice, rotola e sfugge alla presa, forse per sempre e, in mancanza del rosso vermiglio che Laura spesso ci propone, lo fa senza drammi né rimpianti.
Sono mani femminili che sorgono dal nulla, mani che spesso racchiudono amori, drammi e sentimenti, a volte confermati, a volte traditi, e gettano sul pianale tutto ciò che hanno voluto o saputo afferrare.
La dolcezza del gesto non ha altri colori che distraggano. Laura, qui, non disturba il
messaggio con nient’altro. La tela si crepa e s’increspa lasciando solo qualche spazio a una fantomatica rete che osserva inerme intorno alla tela.
L’autrice, terminata l’opera ci lascia ancora una speranza, e lo fa con questo verde tenue che ci rincuora, poiché ogni lasciata è persa solo quando non si coglie l’ultimo attimo fuggente…
(Domenico Borsella)